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Arthur Cipriani apre gli occhi e tutto ciò che ha attorno è acqua, acqua in ogni dove, e luci che scivolano lungo la riva nel buio mentre la corrente lo trascina via: come è finito a bagno nella Sprea, il fiume che taglia in due Berlino, con tutti i vestiti addosso e nessun ricordo di ciò che è accaduto? A fatica riesce a raggiungere una sponda, sente un dolore trafiggergli il petto, là dove un misterioso livido rosso gli copre lo sterno. Ma cosa gli è successo? E che fare ora? Arthur non lo sa, ma l'unico modo per capirlo è andare avanti. Ogni risalita verso la luce inizia da una discesa, e quella nella notte della capitale tedesca è una caduta in picchiata tra fantasmi stroboscopici e allucinazioni sintetiche; l'unica chance per rintracciare i brandelli della sua esistenza è lanciarsi nell'ignoto, rimbalzando di taxi in taxi da un'orgia a cielo aperto a una rissa tra impasticcati, da una serata technotrance a una convention di startupper in fibrillazione, da una performance artistica a base di urina all'amore per una spacciatrice tatuata di nome Kimiko. Con questo suo esordio Lorenzo Monfregola scrive il "Pasto nudo" della generazione Erasmus. Un gorgo romanzesco di caos, violenza e cinismo in cui assieme al lettore annegano le delusioni e le speranze del contemporaneo.